Shopping negli USA per bambini.
I consigli di una mamma in trasferta a Cincinnati
Hello everyone! Sono Martina, mamma di Sofia, una bambina dolce e a volte un po’ ribelle, di 3 anni.
Più di un anno fa ci siamo trasferiti negli Stati Uniti per motivi di lavoro del papà e più precisamente abitiamo nelle vicinanze di Cincinnati, città nel sud ovest dell’Ohio.
Gli Stati Uniti sono un paese molto diverso non solo dall’Italia, ma soprattutto dall’idea che mi ero fatta prima di viverci. Non è tutto perfetto, funzionante e all’avanguardia come si può immaginare.
Nonostante questo, l’adattamento e l’integrazione sono stati più veloci del previsto, grazie soprattutto al supporto degli altri expat italiani, o di chi ha già fatto altre esperienze internazionali. Un ruolo fondamentale lo hanno avuto le mamme italiane che mi hanno saputo consigliare e indirizzare in molti campi del vivere quotidiano, anche in fatto di abbigliamento per bambini.
Shopping per bambini negli Stati Uniti, I miei consigli da mamma italiana
Mi è sempre piaciuto fare shopping per la mia bambina. Non ho mai seguito i dettami della moda ma solo il mio gusto personale, ponendo attenzione ai materiali, ai tessuti e alla praticità dei capi.
Queste caratteristiche non sono sempre riscontrabili nei capi di vestiario americani, almeno non tutte insieme. Spesso le fibre sintetiche sono più diffuse di quelle naturali e traspiranti. Sembrerà impossibile, ma a volte, trovare indumenti di cotone al 100% è una vera impresa.
All’inizio, quando mi aggiravo spaesata per gli enormi centri commerciali, o a spasso nei mall (uso il passato perché ora mi sento quasi un’esperta), lo shopping non era affatto un divertimento. Prevaleva in me un senso di smarrimento causato dalla grandezza dei negozi e dalla quantità esagerata di abbigliamento esposto, quasi sempre in modo disordinato, senza contare poi l’assenza di personale qualificato in grado di fornire valide indicazioni.
Inoltre, per chi come me predilige linee semplici e pulite, la cui tendenza estetica prevede di abbinare al massimo due colori e la gamma cromatica si restringe ai blu, bianco, beige, celeste e rosa pastello, risulta davvero complicato imbattersi in gonnelline di tulle dai toni cromatici accesi e fluo, scontrarsi con t-shirt o felpe di nylon dalle stampe stravaganti abbinate a pantaloni dalle fantasie più eccentriche e a scarpette di vernice con tacco o zeppa.
Piano, piano ho imparato a fare una selezione dei punti vendita, dei brand e ho riscoperto il divertimento e il piacere dello shopping negli States per la mia bimba.
Ad oggi, quando ho bisogno di qualcosa di urgente e non ho molto tempo da investire nella ricerca, mi rivolgo principalmente alle firme più note come Ralph Lauren, Tommy Hilfiger, Abercrombie & Fitch.
Invece, nelle giornate di tempo libero a spasso tra i negozi, mi reco presso Old Navy, un’azienda californiana di abbigliamento di proprietà di Gap, altro marchio carino e molto diffuso anche in Europa, E poi ci sono Oshkosh e Gymboree, ma questi ultimi richiedono un’ accurata selezione poiché predomina un gusto per l’eccesso tipicamente Us!
Sulla lista dei preferiti ci sono inoltre J.CREW (brand americano con una ricerca dettagliata del materiale proveniente da tutto il mondo: “Japanese seersucker, Irish linen and Italian wool”) insieme a Tea la cui azienda madre si trova a San Francisco ma ha sedi retailers in tutti gli Us e Canada. Quest’ultimo è un brand che ho scoperto da poco e che mi ha conquistata fin da subito per l’originalità delle stampe floreali e per i colori che rievocano mondi esotici e lontani, pur mantenendo sempre uno stile elegante e sfizioso.
Infine nei momenti di sconforto non resta che dedicarsi allo shopping on-line e in questo Zara mi è sempre d’aiuto!
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I think: new brand, new possiblities.
ottimi consigli!!!
baci
http://www.unconventionalsecrets.com/