Le Funky Mamas. Uno dei Blog più belli, più cool e più seguiti del web. E lei è Justine, volto e penna del Blog. Ed è davvero una Strafi.
Cosa significa? Venite a leggerlo in quest’intervista.
Perchè se ci impegniamo con noi stesse, #Strafi lo siamo tutte
Le Funky Mamas. Lei è Justine, penna de Le Funky Mamas, uno dei Blog più seguiti, amati e più veri del web.
Ma quanto mi incuriosiva questa bella donna con il suo umorismo, il suo essere cool senza prendersi troppo sul serio, e poi i suoi Strafi, Calzamutanda, Buonfarcela….
La seguo da quando ho aperto Sofiscloset. Le Funky Mamas. Un nome accattivante e divertente, le immagini ancora di più. Un blog che fa stile ma fa contenuto, un’immagine di tendenza, leggera e divertente che si accompagna a contenuti intelligenti, a una coerenza e ad un messaggio forte e chiaro rivolte a noi donne.
Intervista a Justine. Le Funky Mamas
Credo che di presentazioni ne abbia poco bisogno e comunque una presentazione molto chiara e affatto scontata di se stessa e del suo lavoro l’ha fatto lei sul suo Blog.
Justine. Mamma francese e padre italiano. Vive a Milano, ha due bimbi e uno dei blog più seguiti e amati d’Italia. E’ funky, strafi e simpatica da matti.
Ecco cosa ci ha raccontato…
1. Mamma blogger, lifestyle blogger, fashion blogger. Hai detto chiaramente che non ti piace essere etichettata. Come ti definisci nel tuo lavoro e di cosa parla Le Funky Mamas?
A me ha sempre dato fastidio l’abitudine a etichettare e questo fin dall’adolescenza. Già allora facevo fatica a trovare il mio posto all’interno di una specifica etichetta, perchè mi sentivo tante cose e non avevo intenzione di rinunciare a nessuna delle mie sfaccettature. Da grande, con Le Funky Mamas, lo stesso. Ad esempio a me piace moltissimo lavorare nel segmento mamma blogger ma, in questo momento, se lavori nel segmento delle mamme blogger, ti si chiudono delle porte per fare delle cose sul segmento donna. Il marketing in questo senso è un po’ uno specchio della società. Lo trovo limitante perchè quando diventi mamma, sei una donna, con dei figli, ma sembra sempre che vi sia una differenziazione tra essere mamma e essere donna.
2. Spesso siamo proprio noi con la maternità a dimenticarci di noi stesse. Io stessa in un primo periodo ho vissuto la maternità in modo quasi totalizzante, dimenticandomi di essere mamma, ma anche donna.
Io ho una punto di vista e secondo me è una questione anche sociale. Un tempo non eravamo così sole. I figli crescevano con la mamma, ma anche con la nonna, le zie, naturalmente con il papà, insomma con più figure. Oggi non c’è comunità intorno alle nostre maternità. Ora ci ritroviamo spesso sole, magari con un marito con orari pazzeschi. Io sono fortunata in queste senso, ma spesso oggi le donne si ritrovano sole a crescere dei figli e questo può essere pesante e anche alienate.
3. C’è una cosa che mi è piaciuta di te e che traspare completamente quando scrivi. Una sorta di franchezza, di trasparenza anche rispetto al tuo lavoro di blogger, Ne parli anche nella tua presentazione. Ci racconti cosa è per te questo lavoro?
E’ un lavoro complicato che un po’ ci siamo inventate. Vive di pubblicità. e io trovo strana questa cosa che è un po’ italiana di criticare il fatto che in un blog ci siano degli inserimenti pubblicitari. Ma se un blog è fatto in un certo modo, con post, video, foto, diventa un lavoro full-time e per stare in piedi ha bisogno di sponsorizzazioni. L’importante è farlo in maniera trasparente e collaborare con dei marchi che assomiglino al blog. Ci vuole quindi il coraggio di dire no a ciò che non ci assomiglia, il che non è facile perchè significa rinunciare ad una parte di guadagno, ma la credibilità è quello che paga sul lungo periodo.
4. Cosa vuol dire essere Strafi?
E’ un momento di consapevolezza e di accettazione. Strafi è il momento in cui ti guardi allo specchio e cominci a capire chi sei, cominci a conoscerti e cominci anche a capire quello che ti sta bene, a prescindere dalle tendenze e da ciò che vedi sui giornali. Strafi è conoscersi e valorizzarsi nelle cose che ti fanno stare bene. E una volta che ti accetti cambia tutto e capisci che non e più il vestito, ma è l’attitudine con cui vai in giro, è il modo di cui ti senti. Lo Strafi è “io sono Strafi per me, non sono Strafi per voi. Io sono Strafi per me“.
5. Nel tuo blog c’è una rubrica che si chiama ”Calzamutanda”. Ce ne parli?
Calzamutanda nasce dal fatto che siamo bombardati da notizie di moda, ma ho l’impressione che la nostra fascia d’eta (dai 30 ai 50) sia poco rappresentata. Vedi ragazze giovanissime che indossano i vestiti che dovrebbero essere dedicati a noi (e tu ti chiedi… ma a me come starà????) o delle cinquantenni stupende. In mezzo, il nulla. La donna normale della nostra fascia d’età non è rappresentata. E poi mi fa sorridere che se ne parla sempre in una maniera un po’ lontana da noi, da quello che si porta nella quotidianità. Con la rubrica Calzamutanda mi piaceva l’idea di parlarne normale,
6. Però ho letto che hai deciso di prenderla seriamente questa moda e che partirà una nuova rubrica i Funky trend, una chiacchiera seria quanto due prosecchi a stomaco a vuoto.
Si è vero e non parlerò di trend ma di quello che mi piace. Mi piacerebbe iniziare a mostrare quello che mi piace, le mie trovate, ma tutto sempre nell’ottica del divertimento.
7. Hai realizzato le pochette …ZZI MIEI e LA BAG che si trovano in vendita nel tuo eshop. Attenzione ai materiale e Made in Italy. Ce ne parli?
Ogni prodotto è legato indissolubilmente alle mie rubriche e a quello che scrivo da anni. Sono i prodotti di Justine e del Blog. Sono prodotti sicuramente legati anche alle mie esigenze e al mio gusto. Avevo voglia di fare dei prodotti realizzati in Italia e fatti in un certo modo. E poi c’era la voglia di fare qualcosa di concreto, qualcosa che restasse, qualcosa da toccare.
Grazie Justine!
(source image Le Funky Mamas)
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